Come cambiano il cinema italiano e il suo studio: il cinema translocale e l’evoluzione della rappresentazione di un’altra cultura. Il caso dei registi italiani in Cina (1957-2012)
Abstract
I cambiamenti epocali causati dalla globalizzazione sono caratterizzati tanto dall’ascesa di nuovi protagonisti economici e politici su scala planetaria e dal contemporaneo appannamento di paesi avanzati, quanto da profonde trasformazioni in ogni settore dell’attività umana, dall’economia all’arte. Anche il cinema italiano è condizionato da questi cambiamenti, che comportano la necessità di ridefinire l’idea stessa di cinema nazionale, approfondendo i concetti di cinema postnazionale e translocale. Questo articolo intende contribuire a tale riflessione partendo da sette casi-studio significativi, ossia i sette lungometraggi girati da registi italiani nella Repubblica Popolare Cinese fra il 1957 e il 2012. La loro storia produttiva consente di illustrare efficacemente come il concetto di cinema nazionale italiano si sia modificato nell’arco di oltre mezzo secolo. Questi film, inoltre, pur rappresentando la Cina dal punto di vista di artisti e intellettuali outsiders, di fatto sono intrisi di riferimenti più o meno impliciti all’Italia e dunque finiscono per mettere a confronto due culture ‘altre’ prima, durante e dopo il sovvertimento dei rispettivi ranghi economici.